Camminava di notte tra le strade a lei conosciute, inciampando sempre nelle solite buche.
Conosceva tutto di quei luoghi eppure la paura di immaginarsi libera, la teneva stretta dentro quelle strade buie fatte di attimi senza fine.
Un giorno, inaspettatamente, in quelle strade, al cambiar di settembre, il suo cammino venne interrotto da una mano.
Si era sporta a stringere la sua e le impedì di cadere, come sempre le accadeva.
Non sapeva chi fosse quella persona, nè perché l’avesse fatto.
Dopo averlo ringraziato, si voltò per rivederlo, ma non lo vide, le restò solo quel tocco così sfuggente.
Tornando verso casa si portò le mani vicino alla sua bocca per sentirne il profumo e quel senso di inquietudine che la tormentava, quella notte la pervase completamente. Ebbe così un sonno fatto di frequenti risvegli che non la fecero riposare.
La mattina dopo, volle ripercorrere di giorno le stesse strade di sempre, e stranamente non inciampò più nelle sue solite buche.
Cercò per questo, subito, con lo sguardo, quella persona che le tese la mano la notte prima, ma non la vide.
Si fermò quindi, e si rese conto che dopo anni di solitudine, nessuno mano al mondo poteva aiutarla, se non la sua stessa volontà nel credere che le cose possono cambiare.
Fu allora che capì, quelle buche non erano mai esistite ma erano la proiezione delle sue paure, degli sbagli che non si perdonava, e capì anche che quell’ uomo non era altro che la sua ombra, pronta ad uscire dal sua armatura.
Quel giorno decise quindi di vivere la sua vita, cogliendone la bellezza e l’incanto giorno per giorno, senza farsi mai più aspettative.
Fu davvero un risveglio inaspettato.