(Dopo il loro incontro a causa di un guasto “Fuori Servizio” …. prosegue il viaggio, fino alla prossima fermata.)
Conclusa la telefonata, lei continuava ad essere incuriosita da lui.
Avrebbe avuto voglia di riprendere il discorso, cercò una frase, un pretesto.
Inanellò una ciocca di capelli attorno all’indice.
Qualcosa che avrebbero potuto avere in comune…oppure no.
Pensó di parlare della sua giornata passata a Milano, le sembrava un buon pretesto.
Decise quindi di attirare la sua attenzione.
Gli fece un cenno con lo smartphone, glielo mostró girato con l’ultimo scatto che lei aveva fatto.
Lui notó subito il suo gesto e le disse “Conosco poco Milano, ci vengo solo per lavoro”.
Dopodiché guardó i suoi occhi, rimase colpito dalla loro vitalità.
Gli ricordavano l’entusiasmo della sua giovinezza.
Sorrise poichè si accorse che in quegli occhi ritrovó quella scintilla di vita che non si era mai definitivamente spenta in lui.
Lei notó il suo sorriso, ma non disse nulla.
Lui era un uomo abituato a osservare, a leggere i piccoli dettagli delle persone, quelli a cui pochi fanno caso.
“Hai delle bellissime mani, che lavoro fai, se posso sapere”?
“Sono da poco diventata giornalista”.
“Ti piace scrivere ?”
le chiese lui.
“Si sono appassionata di arte e cultura, ma per ora scrivo piccoli articoli di cronaca per una testata giornalistica famosa”.
Lui voleva liberarsi di un terribile segreto, capì che lei era la persona giusta.
Lei scorse nel suo sguardo e nei suoi gesti, uno strano nervosismo, improvviso.
Capì che nascondeva qualcosa.
A quel punto pensó “chissà se vuole dirmi qualcosa”.
“Mi sembri scosso, ho detto qualcosa che ti ha turbato?”
“No, non hai detto nulla che mi abbia turbato, sono io che sono tormentato da un terribile segreto e oggi in treno, mentre viaggiavo verso Milano, dal finestrino ho rivisto un posto che non ho mai dimenticato”.